Dovendo cambiare ho pensato si dovesse puntare sul migliore" racconta il presidente, a Portofino per il workshop nerazzurro. "L'allenatore non ha chiesto attaccanti: tornerà Adriano, Ibra non dovrà operarsi. E Balotelli ha una nuova occasione..."
Massimo MorattiPORTOFINO - “Una volta costretto a cambiare ho pensato si dovesse prendere il numero uno". Dal workshop dell’Inter a Portofino, il presidente nerazzurro Massimo Moratti spiega con una frase di disarmante semplicità la scelta di puntare sul portoghese José Mourinho per inaugurare la storia del secondo centenario dell’Inter. Il primo, festeggiato quest’anno, si è chiuso con la vittoria del 16mo scudetto. E contrariamente alle voci di un arrivo di Mourinho strumentale alla conquista della Champions, proprio dall’obiettivo campionato dovrà ripartire anche il mister lusitano.
"Anche per lui l'obiettivo principale deve essere quello di vincere lo scudetto – spiega con chiarezza Moratti -. Puntare sulla Champions League vorrebbe dire togliere molte energie alla squadra ed è come lanciare una monetina". In campionato l’Inter avrà al suo fianco un pubblico sempre più fedele: gli abbonamenti hanno fatto segnare un +30% nei primi 10 giorni di campagna. . "Mourinho c'entra - sottolinea Moratti -. Nei tifosi c'è la curiosità, l'attesa per sapere che Inter sarà”.
Già, che Inter sarà? "Abbiamo fatto due liste diverse per il mercato io e Mourinho - scherza Moratti -, adesso vediamo di confrontarle, ma non avremo problemi. Sia Mourinho che Mancini prima di lui non hanno mai creato problemi sulla campagna acquisti. L'intento è ovviamente di mettere su una squadra vincente. Mancini c'è riuscito, Mourinho finora non ha fatto richieste impossibili".
Tra le “richieste non impossibili” di Mourinho, c’è Lampard, suo fedelissimo quando allenava il Chelsea. "E’ un giocatore che piace molto a Mourinho ed a tutti noi – conferma Moratti -, ma questo non vuol dire che sia facile prenderlo”. Chi invece è già un “nuovi acquisto” dell’Inter è Adriano. “Tornerà sicuramente – garantisce il presidente -, poi toccherà a Mourinho valutare le sue condizioni e capire se possa fare parte di questo gruppo". Il ritorno di Adriano, a detta di Moratti, esclude l’arrivo di altri attaccanti.
E a proposito di goleador, sono i giorni di Euro 2008, impossibile per Moratti sottrarsi a un punto sulla situazione di Zlatan Ibrahimovic, trascinatore anche con la maglia della nazionale di Svezia ma sempre alle prese con il tendine rotuleo del ginocchio sinistro, che tanto lo ha fatto penare nella fase finale dell’ultimo campionato. "I medici svedesi e i nostri non sono preoccupati – rassicura il presidente - e dicono che non serve l'operazione. Basterà un bel periodo di vacanza e di riposo". A proposito di Ibra, Moratti coglie l’occasione per smentire che il rinnovo del contratto sia legato “a cifre pazzesche, confermo che l'accordo c'è e nasce dalla sua volontà di restare per vincere la Champions League e essere riconosciuto come il migliore giocatore d'Europa".
Rientrata anche la “grana” Balotelli: "In un momento eccezionale causato dalla sorpresa per un improvviso successo – spiega Moratti -, ci può essere la tentazione di farsi dei progetti eccezionali. Ma la vita è fatta di piccoli gradini. Ora Balotelli ha un grande allenatore e l'occasione per far vedere quello che vale. Poi guadagnerà quello che merita".
Mohamed Bupal
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